Mario Cossu

Le Maschere dei Boes e Merdules

A volte la passione nasce da una piccola cosa, un gioco, un regalo…

Mario Cossu nasce ad Ottana, un paese al centro della Sardegna, e da piccolo ricevette in dono una maschera (che possiamo vedere qui a fianco), lasciata alla famiglia dal nonno materno. Una maschera, a quei tempi, era una cosa molto preziosa poiché erano in pochi a possederla, e spesso, per potersi mascherare, i paesani la prendevano in prestito, mentre alcuni se la scambiavano tra loro per non farsi riconoscere dalla gente.

Il carnevale è un evento molto sentito ad Ottana e, come molti altri suoi coetanei, Mario partecipava attivamente a tutti rituali della festa. Questi hanno inizio il 16 Gennaio, giorno di Sant’Antonio, e finiscono a “s’ottada” (otto giorni dopo il termine del carnevale). Di anno in anno si creava tra gli amici una sorta di competizione per chi aveva la maschera più bella o per chi riusciva a non farsi riconoscere. All’età di 19 anni, però, Mario dovette emigrare in Germania in cerca di lavoro e lasciare, oltre la famiglia, il tradizionale appuntamento col carnevale. Fortunatamente, poco tempo dopo trovò un lavoro stabile a Torino, dove trascorse parecchi anni.

Era il 1973 quando fu ultimata nei pressi di Ottana la fabbrica dell’Enichem Fibre che offrì la possibilità a tantissimi emigrati, non solo della Barbagia, ma di tutta la Sardegna, di far ritorno nella proprio terra; compreso Mario che andò a vivere a Sarule, il paese della moglie, poco distante da Ottana. Grazie al rientro nella terra natale, quella passione coltivata nell’infanzia si fece risentire; infatti, oltre a partecipare al carnevale ottanese, nacque in lui il desiderio di emulare quella maschera regalatagli dal nonno, e con grande passione iniziò a scolpire le sue opere.

Riprese così, come da piccolo, l’appuntamento con il carnevale, per ritrovare quello spirito che sta alla base della tradizione di Ottana e si rispecchia nei suoi abitanti. Insieme agli amici con cui era solito mascherarsi, in particolare con Sebastiano Brasu, Daniele Lai e Sebastiano Porta, venne fondato il gruppo “Boes e Merdules” con l’intento di far conoscere al di fuori dal paese le tradizionali maschere ottanesi.

L’associazione si sviluppò grazie alla passione di tutti, e partecipò per la prima volta alla festa del Redentore di Nuoro nel 1976 e l’anno dopo all’Europeade. Successivamente a queste due, si susseguirono le esibizioni che, oltre alle varie feste e manifestazioni in Sardegna, ebbero luogo anche in alcune nazioni europee.

In questi anni prese vita una delle maschere più belle e significative di Mario, sicuramente quella più fotografata ed apprezzata dalla gente (che qui a lato possiamo ammirare). Infatti essa, oltre ad essere presente in libri e video dedicati al carnevale barbaricino, è stata utilizzata come icona anche in depliant e dischi musicali dedicati alla Sardegna! Tuttora Mario Cossu fa parte del gruppo “Sos Merdules Bezzos de Otzana”, e a partire dagli anni Novanta è stato invitato a partecipare a varie manifestazioni, fra le quali Cortes Apertas, per esporre le sue maschere.